Heggan Christiane - Logan 01 - 1997 - Sospetto by Heggan Christiane

Heggan Christiane - Logan 01 - 1997 - Sospetto by Heggan Christiane

autore:Heggan Christiane [Heggan Christiane]
La lingua: ita
Format: epub
Tags: Fiction, Romance, Suspense, Thrillers, General
ISBN: 9788830503281
Google: HAGjDwAAQBAJ
editore: Harper Collins
pubblicato: 2019-07-30T22:00:00+00:00


Dopo aver indossato il suo pigiama favorito di seta blu ed essersi preparata una tazza di tè, Carol era andata a sedersi sul divano del soggiorno. Il lungo bagno caldo aveva avuto un effetto calmante, tuttavia benché sentisse la stanchezza appesantirle ogni muscolo, era ancora troppo tesa per andare a letto.

Era dolorante in una dozzina di punti diversi, ma sembrava che non vi fosse niente di rotto. Continuava a rivivere la scena dell'incidente. Non aveva dubbi che il suo aggressore fosse lo stesso uomo che Tony aveva visto davanti alla casa di Lilly la sera del suo assassinio. La domanda era: agiva per proprio conto, o lavorava per qualcun altro? Maddy Mays, per esempio. In ogni modo, era un miracolo che non l'avesse uccisa.

Stava ancora riflettendo sull'intera storia quando il campanello della porta suonò.

S'immobilizzò, guardando istintivamente in direzione delle pesanti tende verdi che aveva chiuso appena era tornata a casa. Il soggiorno dava sulla strada, e chiunque fosse là fuori doveva aver visto filtrare un po' di luce.

Il campanello suonò di nuovo.

«Carol, apri la porta. Sono io, Frankie.»

Alla voce familiare lei sospirò di sollievo e andò ad aprire. Sulla soglia c'era Frankie e accanto a lei, con un'espressione preoccupata dipinta sul bel viso maschio, c'era Mitch Calhoon.

Prima ancora che Carol aprisse del tutto la porta, lui era già entrato.

«Sta bene?» le chiese, prendendola gentilmente per le spalle. «È ferita?»

«Sto benissimo.»

Stando attenta a non fare movimenti bruschi, Carol si liberò. «Che cosa ci fate qui, voi due?»

Frankie chiuse la porta.

«Douglas mi ha telefonato. Mi ha raccontato quello che ti era successo e mi ha chiesto se potevo fare un salto a vedere se stavi bene.»

«Ti ha anche detto di portarti dietro la polizia?»

«No, è stata un'idea mia.»

«Ed è stata una cattiva idea, Frankie.» Carol guardò dalla segretaria a Mitch. «Il fatto che lei sia qui può solo peggiorare le cose.»

«Quali cose?» chiese Frankie mentre si toglieva il cappotto e lo gettava su una poltrona. «Douglas ha detto che sei stata aggredita. È vero?»

Invece di risponderle, Carol guardò sospettosamente Mitch, che stava posando sul pavimento una piccola valigia.

«Che cos'è quella?»

«Un cambio d'abiti. Ne avrò bisogno, domattina.»

«Se pensa di rimanere qui, è pazzo.»

«Buon Dio, capo, guardati.» Ignorando le proteste di Carol, Frankie le passò delicatamente un dito sulla guancia graffiata. «Che cosa ti ha fatto quell'animale?»

«Mi ha strapazzata un po'» scattò lei, irritata, tornando lentamente in soggiorno. «E sono sopravvissuta, perciò smettila di comportarti come se fossi in punto di morte.»

Si sedette, appoggiandosi ai cuscini, mentre Mitch si toglieva con calma la giacca a vento. Carol guardò il revolver d'ordinanza attaccato alla cintura.

«Non si metta comodo, Calhoon» scattò. «Le ho detto che non resterà.»

«Temo che sia in minoranza, avvocato. Frankie e io ci siamo già consultati in proposito. Abbiamo convenuto che, almeno per stanotte, ha bisogno di qualcuno che la protegga.»

«E lei com'è stato designato?»

«La legge della logica. Io sono più qualificato di Frankie per tenere testa al tizio che l'ha aggredita.»

«È una sciocchezza. Sa bene quanto me che non tornerà.»

«Non è stato un comune scippo, vero?»

Benché Mitch apparisse calmo, la sua preoccupazione era evidente.



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